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anello: Bosco ai Frati - S.Maria a Soli - Galliano

Tempo di percorrenza 2h – lungh. 6,5 Km – grado di difficoltà T (per tutti)

 

 

Il punto di partenza è il Convento di Bosco ai Frati* ubicato nel vicino comune di S. Piero a Sieve e considerato tra i più antichi della Toscana essendo stato fondato dagli Ubaldini di Soli prima dell’anno 1000. Nel 1206 il romitorio con terreno fu donato a S. Francesco  i cui confratelli ne presero possesso pochi anni dopo.

Nel convento soggiornò anche S. Bonaventura, cui è dedicata la chiesa. La peste del 1348 fece allontanare i frati ed il convento fu acquistato da Cosimo dei Medici nel 1420 che così completò i suoi possedimenti nel Mugello unitamente al Castello di Trebbio ed a quello di Cafaggiolo.

Cosimo incaricò Michelozzo di avviare profondi lavori di ristrutturazione, ingrandì la chiesa col campanile, la sacrestia e sopra di essa costruì il dormitorio con quattordici celle, il refettorio e lo splendido porticato sorretto da possenti pilastri. Nei secoli XVI e XVII furono completate le opere con la chiusura del chiostro ed altri abbellimenti.

Dal 1776 il convento fu spogliato di molti beni ad opera di Pietro Leopoldo di Lorena, terreni e opere d’arte come le tavole del Beato Angelico (oggi al museo di S. Marco) e la Resurrezione di Lazzaro di Nicolas Froment (agli Uffizi). La successiva venuta di Napoleone portò all’allontanamento dei frati che vi tornarono solo nel 1909 per opera del marchese Gerini.

 

La Chiesa è costituita da una sola navata scandita in tre campate con volte a crociera. Sull’altare spicca l’imponente lavoro in legno intagliato, dorato e con il simbolo dei Medici, mentre nella sagrestia è conservato un crocifisso ligneo di Benedetto da Maiano. Dal chiostro si può accedere alla Stanza dei Medici, piccolo museo di arte sacra che conserva il Crocifisso di Donatello*, prestigiosa scultura lignea. Nel refettorio si possono osservare una ceramica di Cafaggiolo inserita sul portale e l’Ultima Cena sulla parete di fondo, opera in terracotta di padre Edoardo Rossi.

 

Si lascia il convento prendendo (lato campanile)  la strada sterrata che entra nel bosco: percorse poche centinaia di metri possiamo visitare un piccolo e agreste cimitero con cappella. Dopo 1 km arriviamo al borgo di Lucignano con la chiesa di S.Michele documentata fin dal 1353, annessa poi alla parrocchia di S. Maria a Soli e oggetto di rifacimento concluso nel 1791.

Si passa il casato del podere Carnevali e si entra in un viottolo in aperta campagna con vista in lontananza di Scarperia e della catena Appenninica , più a sud la bella chiesa di Fagna.

Rientrati nel bosco, al primo bivio prendere a destra costeggiando un’azienda agricola con silos per immettersi subito dopo nella stradina che porta (a sinistra)  al borgo di S. Maria a Soli. Una breve visita intorno al borgo fino all’omonima  chiesa per ritornare sulla strada e proseguire a sinistra passando da Villa Torrigiani per poi percorrere un lungo rettilineo (bella vista della campagna circostante, i suoi casolari, i campi arati) che dopo una breve salita scende al cimitero della frazione di Galliano. Si può entrare in paese oppure prendere subito a sinistra e percorrere la strada sterrata che, attraverso piccoli borghi ben ristrutturati e inseriti nell’ambiente, ci porta ad incrociare la strada asfaltata. A questo punto si curva a sinistra per raggiungere nuovamente il convento.